Il 5 ottobre 2020, il Parlamento Europeo ha approvato un nuovo regolamento che consentira’ alle piattaforme di crowdfunding di fornire servizi in tutto il mercato unico dell'UE in modo più semlice e sicuro. Lo scopo della nuova normativa e’ di consentire agli investitori l’accesso ad una più ampia scelta di progetti e ad una migliore protezione, e alle aziende in cerca di finanziamenti un piu’ ampio accesso al capitale.
Il nuovo regolamento fornisce un quadro giuridico unico, standardizzato e basato su criteri condivisi, che permette alle piattaforme di crowdfunding di operare al di fuori del paese in cui si trovano, facilitando così il finanziamento transfrontaliero delle imprese, che oggi è ancora relativamente raro.
L’incertezza giuridica e la mancanza di regole uniformi hanno fino ad ora scoraggiato gli investimenti internazionali. Le piattaforme di crowdfunding che operano in più di un paese dell'UE dovranno ora rispettare un unico insieme di regole di base, invece di dovresi adattare a regole diverse in ogni mercato. La nuova normativa si applichera’ ai fornitori di servizi di crowdfunding europei che raccolgono fino a 5 milioni di euro per progetto all'anno.
Uno dei principali rischi del crowdfunding è il fallimento o la non fornitura di beni o servizi. Accade, inoltre, che le decisioni degli investitori non siano sempre basate sui dati di mercato ed in alcuni casi possano addirittura essere influenzate dalle emozioni in gioco. Le nuove regole richiedono che le piattaforme di crowdfunding diano ai clienti informazioni chiare sui potenziali rischi finanziari, attraverso una scheda di presentazione del progetto preparata o dal’azienda o dalla piattaforma stessa.
Il regolamento entrera’ in vigore il 10 novembre 2021. Da questa data, le piattaforme esistenti che desidereranno continuare a fornire servizi di crowdfunding in Europa avranno 12 mesi (fino al 10 novembre 2022) per ottenere l'autorizzazione a fornire il servizio. Questo periodo transitorio può essere esteso dalla Commissione Europea per altri 12 mesi (fino al 10 novembre 2023). A partire da quest’ultima data, solo i fornitori di servizi di crowdfunding autorizzati conformemente al nuovo regolamento potranno offrire i propri servizi in Europa.
Le piattaforme di crowdfunding dovranno anche aggiornare i propri protocolli di sicurezza e trasparanza per cercare di prevenire eventuali conflitti di interesse, facilitare la due diligence e gesitre i possibili reclami.
Verranno inoltre introdotte due nuove categorie di investitori: gli investitori sofisticati (professionali) e non sofisticati(non professionali). Gli investitori non sofisticati beneficiano di una protezione supplementare e adeguata, che comprenderà un test di conoscenza dei rischi, una simulazione della capacità di sopportare le perdite e avvertimenti specifici per investimenti oltre un determinato importo. Una clausula di recessione permetterà agli investitori non sofisticati di cancellare offerte o espressioni di interesse entro 4 giorni dalla sottoscrizione del contratto. L'importo massimo che può essere raccolto da ciascun progetto è fissato a 5.000.000 di euro in dodici mesi e su tutto il territorio dell’Unione Europea.
I fornitori di servizi di crowdfunding potranno anche creare una bacheca di offerte per la compravendita di titoli originariamente offerti sulle piattaforme digitali.
Il nuovo regolamento europeo rappresenta un importante passo avanti per il settore. Fino ad oggi, per operare al di fuori del proprio paese, era necessario rivolgersi al regolatore locale trovandosi talvolta di fronte a regole contraddittorie. La nuova normativa permetterà ai fornitori di servizi crowdfunding di superare alcune delle principali complessità attuali ed e’ stata accolta favorevolmente da tutti gli operatori del settore.
Qui e’ possibile leggere il regolamento in dettaglio.