Donne e investimenti – mind the (gender) gap!

09/11/2022
APPROFONDIMENTI

Il gender gap pesa in modo sostanziale sulla salute dei nostri sistemi economici, eppure chi si occupa di gender economy continua a scontrarsi con la tendenza a non investire su attività che promuovano la parità di genere nell’economia e nella finanza. Le cose per fortuna stanno lentamente cambiando e nascono iniziative come Capitale Donna (che siamo orgogliosi di sostenere), una campagna informativa indipendente per favorire l’accesso delle donne agli investimenti a cura di Scai Comunicazione ed Equity Crowdfunding News, con il supporto di organizzazioni pubbliche e private.

Cosa dicono i dati

Quando si parla di risparmio e investimenti, le donne purtroppo occupano ancora le retrovie. Secondo l'Ocse, tra i paesi dell’Europa occidentale, l’Italia è il fanalino di coda per competenze femminili in ambito finanziario. Eppure le donne più brave negli studi, più attente al risparmio e in molti casi sono ancora completamente responsabili per l'economia familiare. Ma da qualche parte, a un certo punto, il meccanismo si inceppa.

Le donne europee investono in media 857,52 € del loro reddito mensile, con la maggioranza che investe da 100 € a 499 € al mese. Le donne austriache sono quelle che investono di più, con una media di 999,37 € al mese. In generale, però, le donne europee investono in media il 29% in meno del loro reddito mensile rispetto agli uomini, che capitalizzano in media 1.184,49 € al mese.

Il 70% delle donne che investono afferma di voler incrementare i propri investimenti a partire dal 2023. Questo è particolarmente vero tra le donne italiane e tedesche, che sperano di raggiungere rispettivamente una media di 1.735,82 € e 1.438,97 €.

Secondo una ricerca condotta da N26, numerosi sono ancora gli ostacoli che impediscono alle donne di investire di più – tra tutti, la mancanza di denaro viene indicata come la più grande difficoltà tra chi investe (45%). Questo potrebbe indicare sfide sistemiche per le donne, come la disparità salariale o il peso finanziario per il mantenimento dei figli.

Da un’altra ricerca condotta dal sito Morningstar.it è anche emerso come le donne, rispetto agli uomini, cerchino meno frequentemente consigli finanziari attraverso canali professionali, affidandosi invece in misura maggiore a canali informali, come amici e parenti.

Il sondaggio ha evidenziato, poi, altri due stereotipi di genere legati al denaro: le donne sono motivate a guadagnare principalmente per realizzare un progetto di vita familiare e relazionale, mentre i soldi non sono importanti per realizzare e valorizzare la propria identità. Il secondo è che queste credenze stereotipiche risultano essere associate a una peggiore performance delle donne nei confronti del denaro.

Come chiudere il divario

Per modificare i pensieri stereotipici che influenzano il rapporto tra donne e denaro sarebbe necessario aumentare il numero di consulenti finanziarie donne. Aiuterebbe poi una maggiore sensibilizzazione dei consulenti finanziari uomini rispetto all’influenza che gli stereotipi di genere hanno sul loro comportamento.

Le ricerche fatte sul tema donna e investimenti suggeriscono che il comportamento femminile potrebbe essere condizionato dal fatto di sentirsi incomprese nel mondo della finanza. I dati dicono che le investitrici sono più disposte degli uomini a prendere in considerazione il passaggio a un altro consulente finanziario e il 70% delle donne vedove cambia consulente entro un anno dalla morte del partner. Sembrerebbe anche che i consulenti richiedano con più probabilità alle donne (+40% rispetto agli uomini) di trasferire loro il conto prima di fornire qualsiasi consulenza. Inoltre, secondo le donne, i consulenti presumono che loro abbiano una bassa tolleranza al rischio e siano interessati a fondi sostenibili. Di conseguenza, spesso viene offerto un ventaglio di opzioni di investimento più limitato.

Da queste considerazioni si evince come la maggior parte delle presunte differenze tra uomini e donne, per quanto riguarda le scelte relative al risparmio e all’investimento, scompaiono quando le si confrontano a parità di reddito.

Lo studio condotto da N26, suggerisce diversi approcci che possano aiutare le donne a investire. Innanzitutto, parlare apertamente di investimenti. Le conversazioni aperte possono aiutare le donne ad acquisire fiducia in questo campo.

Espandere l'accesso alle informazioni e risorse risulta anche molto utile, in particolare in relazione a promuovere l'accesso alle risorse educative specialmente progettate per le donne in modo da aiutarle ad affrontare le sfide uniche di questo panorama e livellare il campo di gioco.

Infine, riconoscere e affrontare le disuguaglianze di genere è di fondamentale importanza. La pandemia ha solo aiutato ad aumentare alcune delle difficoltà finanziare affrontate dalle donne, che statisticamente sopportano il peso del sostenimento dei bambini e delle attività domestiche. Affrontare questi ostacoli e continuare a ridurre il divario salariale di genere può incoraggiare più donne a investire in piena fiducia.

 

Ricerche citate nell’articolo:

https://n26.com/it-it/ricerca-donne-e-investimenti

https://citywire.com/it/news/le-donne-investono-poco-ma-la-colpa-e-degli-stereotipi-e-dei-consulenti/a2386377

https://www.bluerating.com/banche-e-reti/753883/consulenti-ecco-perche-le-donne-investono-meno

https://capitaledonna.it/

 



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