La Commissione europea, il Parlamento europeo e i leader dell’UE, hanno concordato un piano di ripresa che aiuterà l’Unione europea a riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da coronavirus e contribuire a gettare le basi per rendere le economie e le società dei paesi europei più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale.
All’interno di questo ambizioso piano si colloca NextGenerationEU, uno strumento temporaneo da 750 miliardi di euro pensato per stimolare una ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa, volta a garantire la possibilità di fare fronte a esigenze impreviste. Si tratta del più grande pacchetto per stimolare l’economia mai finanziato dall’UE.
Il programma è strutturato su tre pilastri:
- Sostegno agli Stati membri per investimenti e riforme
- Rilanciare l’economia dell’UE incentivando l’investimento privato
- Trarre insegnamento dalla crisi
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia
In questo contesto si inserisce Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentato a maggio 2021. Il PNRR è uno strumento che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation EU, per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa.
Il Piano si articola in 6 Missioni, che rappresentano le aree “tematiche” strutturali di intervento.
- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
- Rivoluzione verde e transizione ecologica
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- Istruzione e Ricerca
- Inclusione e Coesione
- Salute
Il 13 luglio 2021 il PNRR dell’Italia è stato definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio, che ha recepito la proposta della Commissione europea. Alla Decisione è allegato un corposo allegato con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l’assegnazione delle risorse su base semestrale. PNRR, via libera dell’Ecofin al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Recovery Plan post-pandemico europeo Next Generation EU, compreso quello italiano.
NextGeneration EU per rilanciare le PMI italiane
Il rilancio post-Covid passa anche dalla capacità di cogliere le possibilità che il piano europeo offre. Per renderla realtà, però, servirà un cambio di passo interrompendo l'inerzia data dal contesto di incertezza e assumendo un'attitudine dinamica che abbracci elementi nuovi come complessità, interdipendenza e multidimensionalità.
NextGeneration EU rappresenta lo stimolo ideale per le imprese italiane. Secondo uno studio di Deloitte Private, il 90% delle aziende lo considera un mezzo fondamentale per sostenere lo sviluppo post-pandemia. Potenziare queste realtà significa tutelare le eccellenze del nostro Paese, incluso il Made in Italy, dove spesso la frammentazione e le ridotte dimensioni dei player hanno portato nel lungo periodo a problemi di competitività e tensione patrimoniale.
L'obiettivo finale è quello di adeguare la propria visione strategica alle nuove necessità del mercato, senza dimenticare le proprie specificità e punti di forza. I cinque principi a cui i leader delle pmi devono ispirarsi nel loro percorso verso la resilienza e che consentono di prosperare nonostante le difficoltà, secondo il report, sono prontezza, adattabilità, collaborazione, fiducia e responsabilità. Strumenti necessari per risollevare il fatturato, che nel 2020 ha registrato una contrazione media del -10,6%, con i margini operativi lordi che mediamente sono precipitati al -22,8%.
Digitalizzazione: la piorità per navigare il New Normal
Dall’indagine di Deloitte, emerge il buon livello di resilienza raggiunto dalle imprese italiane: nel nostro Paese le organizzazioni a elevata resilienza risultano essere il 31%, quelle a media resilienza il 59%, e solo un restante 10% risulta essere a bassa resilienza.
L'elemento su cui si fonda la stabilità delle pmi italiane è la tecnologia, sia nel breve che nel lungo periodo. In particolare il tessuto produttivo italiano attribuisce un ruolo primario alla digitalizzazione (68%) nel rilancio dell'economia. Quest'ultima è stata spinta proprio dalla crisi pandemica, con un aumento del 23% degli investimenti in questo ambito. E’ molto interessante notare come entro i prossimi 12 mesi, più di otto aziende su dieci intendono investire in digitalizzazione e innovazione al fine di migliorare la propria redditività.
Il piano italiano contiene una vasta gamma di riforme e investimenti che contribuiscono a risolvere importanti sfide sociali ed economiche. Particolarmente attese sono le misure destinate ad aumentare la sostenibilità delle finanze pubbliche e la resilienza del settore sanitario, rendere più efficaci le politiche attive del mercato del lavoro e migliorare i risultati scolastici. Si auspica, inoltre, che il piano incoraggerà gli investimenti al fine di ridurre le disparità regionali, aumentare l'efficacia della pubblica amministrazione e l'efficienza del sistema giudiziario, migliorare il contesto imprenditoriale ed eliminare gli ostacoli alla concorrenza.
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